Tour delle tre province
Luoghi meravigliosi a due passi da casa
Articolo di Giorgia Nolfi
Pubblicato su Moto4
Riecco i quattro soliti compari pronti, con lo "zaino in
spalla", all'immancabile passeggiata estiva in sella ai loro quad. La
famiglia è Mondoquad,
i team sono Gli Inarrestabili Gladiatori di Velletri e i Lepiniquad di Maenza;
il territorio scelto a cavallo tra le province di Roma, L'Aquila e Rieti.
Dopo un lavoro certosino tra Google maps e foto geolocalizzate
si tira giù un
file gps che ci ha guidato per 500 km di cui oltre 350 di sterrati. Tutto quasi
maniacalmente organizzato, rifornimenti, acquisto beni alimentari, barbecue e
pernotti, tutto è
filato liscio, per fortuna senza intoppi o fastidiosi guasti. Passo
passo ripercorreremo il nostro tracciato menzionando i soli punti più entusiasmanti.
La partenza era prevista a Colleferro dove, fatti gli ultimi
controlli, iniziamo la nostra avventura percorrendo sterrati ed asfalto che ci
portano fino alla cima del Monte Scalambra.
Grazie al cielo terzo e la totale
assenza di foschia ci lasciamo rapire da un panorama che abbraccerà circa 20 paesi fino
a tuffarci, oltre le colline, nel tratto di mare compreso tra Anzio e Latina(
saranno circa 40 km in linea d'aria di visuale in grandangolo).
Scesi tra una fitta boscaglia, raggiungiamo il fiume Aniene che ci
accompagna fino al paese di Vallepietra e Santuario della SS Trinità
, luogo di culto per
i fedeli della parte sud della provincia di Roma e l'alta Ciociaria. Ancora
polvere,
pranzo al sacco e giù
verso Avezzano per portare il doveroso saluto ad un amico di quad:
Pellecchia. Da qui, iniziano le bellezze della provincia dell'Aquila, dove
lunghi tratturi raggiungono tornante dopo tornante le cime dei monti e
accompagnano il nostro viaggio fino al paese di Rocca di Mezzo, dove consumiamo
la cena ed effettuiamo il primo pernotto.
Il secondo giorno ha inizio con un bellissimo sterrato che
scavalca il tunnel che collega Rocca di Cambio con le piste da sci di Campo
Felice. Qui, previa autorizzazione, percorriamo qualche strada di servizio del
comprensorio ma, essendo zona "parco" , evitiamo di avventurarci
troppo.
Lasciato il comprensorio, ci dirigiamo verso il paese di Casamaina dove
ha inizio un bellissimo sterrato che salendo fino a quota 1800 metri s.l.m., ci
regala panorami mozzafiato tra distese di prati brulli ma pieni di animali al
libero pascolo, dove il pietrisco del fondo fa da padrone e le braccia vengono
messe a dura prova. Il pranzo di oggi è un barbecue in uno dei pochi punti in
ombra di questo lungo tratturo, barbecue per la cottura degli immancabili
arrosticini accompagnati da salsicce e bistecche ed un buon bicchier di vino.
Il tempo di rifocillarci e proseguiamo il nostro viaggio verso il paese di
Torninparte dove, tra piccoli sterrati ed attraversamenti stradali ci dirigiamo
verso l’altopiano del Rascino. Non attraversiamo l’altopiano
poiché uno sterrato non previsto ma invitante ruba la nostra
attenzione e ci guida fin verso il da noi rinominato: “terrazzo
sul lago”. È un posto questo di incredibile tranquillità dove, dopo 6 km di strada tracciata dai boscaioli per il taglio della legna, la stessa termina improvvisamente su un terreno ripido e scosceso che però apre lo sguardo sul Lago del Salto, regalandoci un angolo di veduta che sicuramente in pochi conoscono. Guadagniamo nuovamente la strada che ci porta a Borgo San Pietro, frazione sulle rive del Lago. Foto di rito per poi dirigerci verso un B&B che ci ospiterà per la notte e dove abbiamo avuto modo di rifocillarci con una abbondante cena.
Al mattino seguente, di buonora, ricarichiamo i nostri mezzi,
compriamo la carne per il giorno e ci rimettiamo in viaggio. Raggiungiamo
questa volta il lago con uno sterrato che collega il piccolo Borgo di Oiano a
Fiumata, situata direttamente sul lago. Sono questi piccoli borgi ma dalla grande
tranquillità e dalle grandi bellezze naturali. Il ponte che ci collega
all’altra sponda regala l’ennesimo
fermo immagine su una profonda insenatura del lago. Una volta raggiunta l’altra
sponda, iniziamo degli sterrati che attraversano uno dopo l’altro
minuscoli Borghi dove forse la nostra presenza più che far piacere infrange la serenità
di chi ha deciso di vivere in questi luoghi.
Quasi per caso ci imbattiamo nell’ennesimo tratturo realizzato per il
taglio della legna che, lentamente si allontana dalla traccia gps da noi
segnata però, tanta è la capacità di
rapirci, che andiamo avanti senza avere alcuna certezza di dove quel tracciato
ci porti.
Attraversato il bosco per circa 15 km incrociamo nuovamente l’asfalto
che da un lato ci tranquillizza ma dall’altro già ci fa sentire la mancanza della
polvere. Da qui inizia la discesa verso il paese di Carsoli che, fatto di solo
asfalto, attraversiamo in tutta fretta. Nuovamente polvere che ci accompagnerà
fino a Rocca di Botte per una bibita rinfrescante, prima dell’ultima
vera sfida dura: dal paese verso l’osservatorio di Cervara di Roma è
prevista una ripidissima sassaiola da affrontare con inserito obbligatoriamente
il 4x4 e le marce ridotte. È sempre emozionante sentire le gomme
che seppur slittanti lentamente guadagnano terreno, in questi casi non conta
molto la potenza dei motori ma l’esperienza che ti porta a dosare
sempre nella maniera più opportuna il gas.
Giunti all’osservatorio, dove già
attrezzato è presente un luogo per il pic-nic con tavoli, panche e
barbecue in muratura. Consumiamo il pranzo e schiacciamo un veloce riposino in
quanto, a conti fatti, dovremmo essere a casa prima di cena.
Scesi dall’osservatorio imbocchiamo l’ennesimo
tratturo che ci porterà a Monte Livata attraversando la zona
di Campegli, luoghi questi che hanno avuto negli anni 80 l’esplosione
del turismo domenicale ma che oggi soffrono un po’ in quanto gli inverni non sono più
innevati come quelli di un tempo. A Monte Livata è prevista l’ultima
nostra sosta e rinfrescata.
Ad aspettarci ora, visto che il riposino ci ha
fatto accumulare un ritardo sulla tabella di marcia, ci sono circa 60 km di
asfalto.
L’ultimo tratto di sterrato che avevamo
previsto tra Subiaco e gli Altipiani di Arcinazzo saprà
attenderci fino alla prossima uscita.
Sono stati tre giorni intensi, fatti di tanti chilometri ma abbondantemente ricompensati dalle
immagini scorse davanti ai nostri occhi ed immortalate dai nostri obiettivi:
questo breve viaggio ha avvalorato la nostra ferma convinzione che troppo spesso
si parte per andare lontano, ma sempre meno si conoscono i meravigliosi luoghi
che ci sono intorno a noi, tra cui la zona dell’alto Lazio, ragnatela infinita di
tratturi e sterrati percorribili con non troppa fatica ma tanta soddisfazione
emotiva.
Compagni di viaggio : Aldo, Piero, Diego, Gigi.
Si Ringrazia
la, Motor Pama per il supporto tecnico e per la
preparazione dei mezzi.