Un pugno di montagne adagiato sul
mare:
La Corsica
Tra asfalto e sterrati alla scoperta
di un’isola…
Articolo di Aldo Nolfi
Pubblicato
su Moto4 n°140 ottobre 2016
IL nostro
viaggio in Corsica e stato pianificato a tavolino nei percorsi e adeguato di
volta in volta ai tempi dei traghetti e alle condizioni atmosferiche. La
Corsica non e semplicemente un’isola, ma è una miniatura di territorio capace
di regalare stupore dietro ogni curva o alla fine di ogni sterrato.
Il continuo
tuffarsi dei monti nel mare, le piccole baie, colori dell’acqua, gli scogli
levigati dalle sapienti mani del vento e la pioggia, fanno di questi sola un
paradiso per glia amanti della vacanza alla scoperta della natura.
31 maggio
Giunti a
Livorno in tarda mattinata, pranziamo in un ristorante in zona Quercianella e
torniamo al nostro B&B per preparare i mezzi. Abbiamo scovato un tipico
casale toscano curatissimo in ogni particolare in cima alla collina, Arpaderba,
dove la signora Daniela, gentilissima proprietaria, ci fa lasciare le nostre
auto e i carrelli in parcheggio fino al nostro rientro carichiamo i nostri
mezzi con borsoni, tende, e tutto il necessario per il campeggio, con
rifornimenti di acqua e benzina, dopo i controlli di rito siamo pronti per la
partenza del giorno successivo.
1 giugno
Alle 6.00
siamo già svegli e pronti per questa avventura. Il tempo non e bellissimo e il
mare leggermente agitato ma, malgrado ciò, sbarchiamo puntuali. Indossate le
incerate e coperti i bacagli, ci dirigiamo verso nord fino a Sisco dove
puntando verso l’entroterra iniziamo la scalata del monte che porta alla
piccola chiesetta di Saint Jean sotto una intensa pioggia e fitta nebbia.
Mentre saliamo speriamo in un miglioramento del tempo ma, una volta superato il
punto piu alto, le condizioni atmosferiche peggiorano. Scendiamo lentamente
verso il piccolo bordo di Olcani dove tentiamo un sentiero abbandonato da
troppi anni. La fitta vegetazione ci impedisce di avanzare oltre tant’è che
decidiamo di tornare indietro e scendere verso mare con le strade asfaltata.
C’è da precisare che le strade asfaltate Corse non sono semplici strade, ma
meravigliosi percorsi tortuosi dalle mille bellezze. Con il tempo piu clemente
raggiungiamo la spiaggia di Nonza, affascinante per il suo colore nero, e
attraversiamo il piccolo borgo fino a Saint Florent e pernottiamo in bungalow.
2 giugno
Di buon
mattino e sotto un cielo coperto ci dirigiamo alla scoperta del deserto degli
Agretes, contraddistinta da una fitta vegetazione e dalla mancanza di
abitazioni. Poco fuori Saint Florent parte uno sterrato che ripido e con fondo
sassoso, ci porta fino a quota 600 metri s.l.m. lasciandoci ammirare un
panorama mozzafiato, superato il punto piu alto troviamo dinanzi a noi una
discesa che affrontiamo lentamente riguadagnando, tra bellezze documentabili
solo con le immagini, il fondo valle dove, piccoli corsi d’acqua, tipiche
costruzioni in pietra senza finestre usate ancora dai pastori, cancelli in filo
spinato, raggiungiamo l’asfalto. Dopo circa 10 Km siamo sulla spiaggia di
Ghignu, una meraviglia tra scogli e vegetazione. In fondo questa e un’isola
quasi vergine, dove ancora oggi la natura fa da padrona. Girovaghiamo per qualche
sterrato fermandoci soltanto davanti ai cartelli che interdicono il transito e
decidiamo di trascorrere la notte nel vicino paese di Lìle Rousse nel camping
Bodri.
3 giugno
Come da
programma partiamo per Ajaccio e affrontiamo 270 Km. Prima tappa della giornata
è il paese di Calvi, piccolo agglomerato urbano ordinato e pulito (come tutti i
luoghi visitati), appoggiato su un lembo di terra che si addentra nel mare in
cui, la parte più antica, è ancora circondata da antiche mura.
Uscendo dal
paese in direzione sud c’è il faro bianco dal fascino suggestivo. Sin dalla
litoranea, l’accesso al promontorio e segnato da strade sterrate. Uno dopo
l’altro, si susseguono spunti per foto ad ogni angolazione, fino a portarci in
una piccola baia. Lentamente guadagniamo la punta piu alta del promontorio per
riprendere il lungo tratto che ci separa ancora da Ajaccio su asfalto.
Una strada
costiera a picco sul mare, delimitata da in piccolo muretto non più alto di 10
Cm, larga appena per due auto, regala alla vista panorami mozzafiato, rocce che
protendono sulla strada creando effetti galleria ad un mare il cui colore
risulterebbe difficile da realizzare allo stesso arcobaleno. Percorsa
lentamente per non perdere nessun angolo da fotografare a soprattutto perché
considerati i bagagli a bordo dei mezzi le stesse curve risultano pesanti da
affrontare, giungiamo verso sera ad Ajaccio, dove l’entrata alla citta ricorda
molto le periferie della Tunisia.
4 giugno
Colazione
sulla piazza della città davanti alla statua rinominata da noi come “donna nuda
con le mani in tasca” e riprendiamo il viaggio destinazione Bonifacio. La
strada di oggi è una lunga e tortuosa litoranea bordo mare, fatta di tante
calette dove, oltre al mare cristallino, salta agli occhi la presenza
indisturbata di bovini al libero pascolo. Caletta dopo caletta, scegliamo
quella a noi più consona per consumare il pranzo e rilassarci qualche ora sulla
spiaggia. Rifocillati e rilassati procediamo verso sud abbandonando la costa e
percorrendo strade più interne dalla vegetazione di un verde intenso
soprattutto nell’entroterra. Passiamo Propriano, paese dolcemente addormentato
su un lembo di roccia calcarea ad almeno 50 metri picco sul mare, il cui tetto
e scolpito da venti e maree fino a creare una infinità di striature nella forma
e nel colore di volta in volta diverso. Vederlo dal mare in barca e un
paesaggio che lascia a bocca aperta.
5 -6 giugno
Fissando il
campo base in questa meravigliosa località ci decidiamo, con i mezzi scarichi,
a cercare nuovi sterrati da percorrere. Dalla litoranea, attraversando la Bocca
di U Listinconu raggiungiamo un bacino artificiale in cui si specchiano metro
dopo metro le circostanti montagne e boscaglie. Ci imbattiamo in uno sterrato
che, nato come sentiero ma di larghezza sufficiente al transito di piccoli
mezzi, ci invita alla sua percorrenza. Dopo un tratto in salita, si apre
dinanzi ai nostri occhi una discesa di pietrisco scavata dalle acquee piovane
dove non si riescono a tener frenati i quad. Interveniamo, per fortuna,
tempestivamente con i verricelli al fine di evitare lo scivolamento a valle del
mezzo e per ritornare su un percorso fattibile. Tra Sali e scendi, decidiamo di
pranzare sulla spiaggia della Tonnara, meravigliosa spiaggia isolata,
percorribile in lungo e largo tanto che, dietro una sporgenza di roccia,
troviamo l’angolo adatto a noi fino a portare i quad a bordo mare. Il giorno
successivo ci dirigiamo verso la parte opposta raggiungendo la parte di isola
che addentrandosi nel mare è percorsa dalla D58.
Superata la località di
Gurgazu, ci regaliamo una giornata di relax in acqua. Prima di rientrare al
campo base, e con le prime luci del tramonto, puntiamo verso Capo Pertulaso.
È giunta
l’ora di smontare il campo. Decidiamo, malgrado il fitto traffico di attraversare
Porto Vecchio. Un po’ sciccosa ma bella da vedere, ne vale la pena.
Dal paese
iniziamo una lenta e tortuosa risalita che in mezz’ora di guida ci porta fino a
960 metri di altezza, sulle rive del Lac de l’Ospedale, lago immerso tra boschi
di abeti, molto somigliante ai nostri panorami trentini. Salendo di quota la
temperatura è più rigida perché il lago si trova sul punto alto della D368. Da
qui in avanti lentamente la strada inizia a riscendere. Tutt’intorno alla
strada alti abeti coprono di ombra il nostro transitare fino alla costa. Qui i
percorsi sterrati null’altro sono che strade tagliafuoco, molto frequenti in
Corsica e mantenute perfettamente pulite per evitare il propagarsi
inarrestabile di incendi. Qui sono immancabili i serbatoi e le prese di acqua
antincendio. Lungo il percorso da noi tracciato, incontriamo numerosi incroci,
tutti segnalati con tabelle che, visti dall’alto, creano un fitto reticolato
come una ragnatela. In circa 2 ore riprendiamo l’asfalto per dirigerci verso
Solenza.
8 giugno
Oggi ci
attente il paese di Corte, centro del Parco Naturale della Corsica e confine
tra Sud e Nord. Percorrendo la N200 raggiungiamo il paese di Corte per l’ora di
pranzo. Senza montare le tende trascorreremo la notte preso un residence situato
sulle rive del fiume da dove iniziamo l’escursione della valle fino a quota
1300 metri dove, parcheggiati i mezzi, si possono raggiungere a piedi una
miriade di piccoli specchi d’acqua. Decidiamo di goderci il lungo fiume
tentando qualche breve sterrato e percorrendo a passo d’uomo la D623 che ci
riporterà in paese. Questa strada e molto stretta tanto che in alcuni punti
occorre fermarsi per cedere il passo a chi proviene dal senso contrario e
spesso a picco sul fiume situato a fondo valle.
9 giugno
Ci dirigiamo
verso Bastia dove la nave alle 13.30 ci riporterà sul continente a
approfittiamo per una sosta nella spiaggia dell’Arinella prima di andare nel
B&B per la notte
10 giugno
All’euforia
dei ricordi si sovrappone il desiderio di riabbracciare le persone che abbiamo
lasciato a casa e ci organizziamo per un tranquillo rientro salutando la
Corsica.
Compagni di Viaggio:
Aldo, Giorgia, Piero, Diego, Maurizio, Gigi, Laura
Si Ringrazia
la, Motor Pama per il supporto tecnico e per la
preparazione dei mezzi.